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Si riapre la rotta Mediterranea dall’Egitto In arrivo una invasione di migranti

Complice il miglioramento delle condizioni atmosferiche e marine ma anche i muri che i paesi europei stanno alzando un po dappertutto, gli ostacoli alla rotta greca, le difficoltà su quella via terra, si riapre la via del mediterraneo.

Migliaia di migranti sono pronti ad imbarcarsi non più solo dalla Libia ma anche dall’Egitto in direzione Europa e tanti arriveranno in Sicilia. Quantificare questa nuova ondata è veramente difficile ma sarà più consistente anche rispetto alle più recenti ondate e rischia di essere anche più drammatica.

I dati sono quelli degli osservatori internazionali che lanciano un nuovo allarme che rischia di cadere nel vuoto per impossibilità di affrontare il fenomeno o per mancanza di univoca volontà dei paesi europei.

La nuova tragedia di ieri è solo l’avviso di quello che sta per succedere. La preoccupazione deriva dalla notizie che giungono dalla Somalia: l’accordo Ue-Turchia e l’arrivo in Libia del nuovo governo potrebbero spingere le organizzazioni che gestiscono il traffico di esseri umani a riaprire la rotta dall’Egitto.

Il problema della rotta egiziana è legato anche alle modalità usate dai trafficanti. Lo specchio di mare da coprire è più ampio e dalle coste egiziane non partono gommoni ma imbarcazioni moto più grandi

Le indagini dell‘intelligence italiana hanno dimostrato che chi opera in quel paese dispone di camion per trasferire i migranti e basi lungo la costa dove nasconderli, di una rete di basisti in Italia a cui fornire anche assistenza legale in caso di problemi e soprattutto di ‘navi madre’ da cui poi staccare le imbarcazioni più piccole.

Questo rende difficili anche i soccorsi, Numerosi imbarcazioni che vengono intercettate contemporaneamente richiedono un impegno di mezzi consistente nella medesima area.

La tratta egiziana era ferma da quasi tre anni, Nel 2012 le autorità italiane sequestrarono due navi madre sulla rotta verso Siracusa e arrestarono uno degli organizzatori. Ascoltando le conversazioni tra lui e i suoi uomini, gli
investigatori ricostruirono la tratta egiziana: chi vuole scappare, contatta un mediatore, al quale paga un anticipo del totale del costo del viaggio (4mila euro a persona). I disperati vengono poi prelevati da camion e raggruppati in punti di raccolta nei pressi di Alessandria da dove, a bordo di piccole imbarcazioni raggiungono la nave madre,  generalmente vecchi pescherecci d’altura. A loro volta, le navi madri trascinano quello che i trafficanti chiamano ‘barchino’ o ‘nave figlia’ fino al punto in acque internazionali in cui vi fanno salire nuovamente i migranti.

Quella operazione consigliò ai trafficanti di fermarsi ma ora sarebbero pronti a ripartire. E il naufragio di ieri costato già probabilmente duecento vite umane è il primo drammatico avviso

mav


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