E’ in corso l’incontro tra Agnese Ciulla, assessore alle politiche sociali e il comitato PrendoCasa Palermo, il Sunia e il comitato 12 luglio al fine di discutere l’emergenza abitativa che con dati sempre più allarmanti dilaga in città.
L’incontro parte dalla necessità, ravvisata dalle parti sociali, di concordare con l’Amministrazione Comunale un’agenda di interventi che andrebbero realizzati a breve termine. Presenti all’incontro anche i consiglieri comunali Mangano e Scafidi. “In quanto frutto del cattivo funzionamento di enti e organismi politico-sociali bisogna leggere e affrontare l’emergenza abitativa della nostra città predisponendo misure rapide e straordinarie, con procedure politiche e burocratico-amministrative che siano altrettante straordinarie e rapide” afferma Tiziana Siragusa del comitato di lotta Prendocasa Palermo.
Convenendo su una medesima strategia da perseguire i due comitati e il Sunia comunemente propongono innanzitutto che si costituisca, come già avvenuto dieci anni fa per il regolamento della lista di emergenza, un gruppo di lavoro misto tra funzionari Comunali e parti sociali, al fine di preparare gli atti amministrativi necessari che permettano di rendere operativo un piano d’intervento che proprio oggi verrà posto anche all’attenzione dell’assessore .
Nello specifico al comune viene richiesto il blocco di ogni azione di sgombero e sfratto rivolta sia a famiglie in uno stato di morosità incolpevole, sia a coloro che hanno occupato, per necessità, un immobile pubblico o del privato sociale e di conseguenza che si attui un censimento di tutte le famiglie che vivono in strada o in case fatiscenti; in secondo luogo l’attuazione con lo strumento dell’auto-recupero ( con la partecipazione attiva dei senza casa, dei tecnici e delle maestranze delle partecipate e del Comune, con l’aiuto dell’Università e delle associazioni, reti, movimenti) di un primo esperimento pilota da realizzare in tempi rapidi, prendendo in considerazione un immobile non utilizzato di proprietà comunale o un bene confiscato, o del demanio o delle Ipab; il pieno utilizzo degli alloggi confiscati alla mafia nella disponibilità del Comune e del Patrimonio di proprietà comunale libero; il riutilizzo dei fondi utilizzati, a vuoto, per il contributo alloggiativo e per il business delle case famiglia. Nel prossimo bilancio occorre dimezzare la spesa per le case famiglia e, con i milioni di euro recuperati, a cui si può aggiungere il milione di euro, frutto degli affitti della immobiliare Strasburgo, recuperare gli immobili confiscati alla mafia, che necessitano manutenzione, per destinarli alle famiglie, utilizzando anche forme di auto-recupero, e creare un fondo che può essere utilizzato per i recepimento di alloggi sul mercato privato.
Le parti sociali infine sollecitano il Consiglio Comunale perché si faccia carico di istituire una commissione d’inchiesta sull’incuria e sullo spreco del patrimonio immobiliare Comunale.
“L’attuale condotta dell’amministrazione comunale lascia intendere che non si comprende realmente quanto la crisi economica stia sempre più peggiorando l’attuale e già di per sé drammatica situazione delle classi svantaggiate e i 600 avvisi di sgombero inoltrati dal Comune a famiglie in stato di occupazione ne sono la prova” conclude Tiziana Siragusa.
Proprio per richiedere il blocco di sfratti e sgomberi i comitati e il Sunia hanno indetto per mercoledì 27 aprile alle ore 15.00 un presidio davanti la sede del Comune.